Nel cuore dell'Appennino umbro-marchigiano si erge un ambiente quasi incontaminato dove è bello camminare in ogni stagione immersi nel fitto dei boschi che ne ricoprono i fianchi o sui pascoli che in ogni stagione esprimono essenze vegetali di grande bellezza. Non è difficile, passeggiando tra i numerosi sentieri che rigano questa località (tutti ben evidenziati da una segnaletica precisa ed elegante, imbattersi nei rari gigli di San Giovanni od anche nel più raro giglio martagone mentre si percorrono i sentieri che solcano la montagna, offrendo paesaggi di inusitata bellezza sull'Umbria e sulle Marche. Il sentiero che iniziando dalla Val di Ranco raggiunge il Pian delle Macinare sul versante opposto ed in prossimità di un eremo dove vivono in anacoretica solitudine tre monaci, si sviluppa per buona parte dei suoi quattro chilometri tra eccelsi faggi secolari e rari aceri montani.
Il Monte Cucco, cuore del parco omonimo è universalmente noto per le sue caratteristiche geografiche e climatiche che lo hanno reso in questi ultimi decenni una delle mete preferite ed ambite dagli amanti del parapendio e del deltaplano. Particolari correnti ascensionali se ben sfruttate sono in grado di condurre i volatori silenziosi fino ai Sibillini (ed oltre) .
Le sue forre, dove scorrono freddissime e limpidissime acque (come quella di Rio Freddo) vedono appassionati di escursionismo e canyoning. Ma il Monte Cucco è soprattutto la montagna della grotta, anzi delle grotte. Qualcuno ha giustamente affermato che la "piccola grande montagna" è una "palestra incontaminata per lo spirito e l'intelletto". Ben trenta chilometri di gallerie, fino ad una profondità massima di 900 metri si sviluppano nelle viscere della montagna. Grotte che fino a diversi anni fa erano frequentate solo da esperti speleologi e che ora grazie alla infaticabile opera di appassionati offre anche al visitatore non espertissimo, circa 800 metri di percorsi in profondità. Ove ad ogni passo cambia la percezione dello spazio, dove se si ha l'accortezza di tacere e fermarsi immersi nel silenzio e nella penombra, è possibile ascoltare il rumore delle gocce di acqua che dalla notte dei tempi filano ed intessono meravigliose ed incredibili formazioni stalattitiche.
Da secoli le grotte di Monte Cucco calamitano visitatori ed appassionati. Uno sconosciuto Andromando nel 1555 scese in questi abissi e lasciò la sua firma tracciata col nerofumo della sua torcia.
In questo angolo remoto dell'Umbria al confine con le Marche si possono trascorrere periodi di assoluto relax o effettuare escursioni in superficie o nel ventre della terra di ineguagliabile bellezza.
Ma non mancano altri motivi di interesse: il parco di Monte Cucco è infatti poco lontano da centri abitati di particolare interesse. Gualdo Tadino con le sue famose ceramiche e le sue montagne, le sue sorgenti e Gubbio, che non ha certo bisogno di presentazioni, con i suoi edifici civili e religiosi di grande interesse.
Ed anche la gastronomia, per la gioia dei palati, non mancherà di sorprendere con le sue tipicità e peculiarità il turista sensibile alle bellezze naturali ed alle suggestioni artistiche e culturali.
Ulteriori informazioni per prenotare una delle due possibili escursioni all'interno della grotta si possono ricavare all'indirizzo ufficiale del Parco: www.grottamontecucco.umbria.it/contatti.html