“La Sardegna come crocevia del Mediterraneo, un universo che travalica i confini e le prospettive di lettura nazionali. L’isola vista da nord e da sud, con progetti originali commissionati agli artisti in esclusiva per il Man”. Così il neo direttore dell’istituzione Luigi Fassi parla del nuovo calendario del Museo d’Arte Provincia di Nuoro, che sta per riaprire i battenti con tre nuovi progetti.
Si parte con l’artista palestinese Dor Guez che presenta la sua prima personale in Italia dal titolo “Sabir”; poi è la volta di François-Xavier Gbré che propone la sua prima esposizione italiana “Sogno d’oltremare”; infine, la collettiva “O Youth and Beauty!” degli artisti Anna Bjerger, Louis Fratino e Waldemar Zimbelmann. Le tre esposizioni, visitabili dal 9 novembre al 3 marzo 2019, sono autonome ma concepite come un unicum nella costruzione di un dialogo a più voci che ha al suo centro il Mediterraneo e le questioni urgenti della ricerca artistica contemporanea.
Attraverso le differenti rese stilistiche e i linguaggi proposti, le mostre testimoniano la necessità degli artisti di dar vita a un’indagine sulla propria identità culturale con uno sguardo al passato e l’altro al futuro, in dialogo con lo spettatore.
Il primo percorso espositivo, “Sabir”, comprende una collezione di documenti d’archivio, due lavori video e una nuova installazione sonora, prodotta e commissionata per l’occasione dal Man. Dor Guez attiva una riflessione sul senso di appartenenza ad una comunità, in rapporto alla grande storia e ai suoi stravolgimenti: cresciuto in Israele in una famiglia in cui s’intrecciano elementi cristiani, arabi, ebraici e palestinesi, Guez appartiene a una minoranza nella minoranza nello stato di Israele, quella della comunità palestinese di fede cristiana.
Con “Sogno d’oltremare” François-Xavier Gbré presenta, invece, una selezione fotografica a soggetto africano, che documenta un’esplorazione delle città capitali dell’Africa occidentale, Abidjan e Bamako, Porto Novo e Dakar insieme a nuova serie di immagini realizzate durate il suo soggiorno in Sardegna e commissionate dal Man. La residenza di Gbré in Sardegna, si traduce all’interno di questa esposizione in una ricerca fotografica composta in forma di ipotetico dialogo epistolare tra un cittadino ivoriano residente in Sardegna e qualcuno rimasto a casa, o forse, tra chi vive in Africa e scrive a un amico ormai lontano nelle latitudini europee. La solitudine emotiva del dislocamento geografico, lo sfruttamento dei territori, e il rapporto tra ciò che viene classificato come sud e ciò che è definito nord, sono le tematiche che trapelano da questi lavori. La mostra vuole portare alla luce la difficile situazione identitaria nell’Africa occidentale contemporanea, divisa tra le conseguenze della guerra fredda, la migrazione del popolo e l’ascesa di una occupazione economica guidata dalla Cina.
Infine, “O Youth and Beauty!” chiude il viaggio. Le opere di Anna Bjerger, Louis Fratino e Waldemar Zimbelmann tentano di delineare un ritratto dell’identità culturale di questi autori attraverso una stratificazione di elementi realistici e finzione. Frammenti di quotidianità, mediante l’utilizzo della pittura figurativa, divengono lo strumento per dare forma al proprio vissuto in cui dominano la malinconia e un’identità culturale incerta e sfuggente. Il tutto descritto dai dipinti di Anna Bjerger, dai disegni e olii su tela di Louis Fratino e dalle illustrazioni di Waldemar Zimbelmann. La mostra individua nel confronto tra le diverse espressioni pittoriche figurative un’ipotesi di racconto, trasfigurando gesti e situazioni in una soffusa ed inquieta malinconia.