Sulle colline dove si ergeva la “TURRIS AMNIUM”, la “Torre dei Fiumi”, piccola costruzione militare edificata nel Medioevo a guardia e controllo degli scambi commerciali che si svolgevano sui Fiumi Tevere e Chiascio tra i principali centri umbri (Orvieto, Todi, Perugia, Assisi), oggi troviamo Torgiano ed il suo territorio, dove la coltivazione della vite risale a tempi remoti. Ne sono testimonianza vari ritrovamenti di frammenti di anfore vinarie, vasche di età pre-romana e romana e cisterne (splendidamente conservate ed esposte al “Museo del Vino” della Fondazione Lungarotti). Ed è in questo territorio, dalla vocazione vitivinicola così unica per la presenza di molteplici fattori quali il clima mite, l’esposizione assolata, la modesta altitudine (circa 316 m s.l.m.) e la composizione geo-pedologica (rappresentata dai sedimenti lacustri e torrentizi di argilla con lignite e sabbia), che nasce un vino raro ed elegante: il “Torgiano Rosso Riserva”, che nell’anno 1990 raggiunge l’importante traguardo della D.O.C.G. (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita – prima in Umbria). Sangiovese (70 %) e Canaiolo (30 %) sono i vitigni fondamentali di questo Vino, allevati a cordone speronato (corto e basso) ed a “guyot doppio”, così da avere una resa massima di 9 t/ha (tonnellate per ettaro) e poi, la particolare cura nella vinificazione (titolo alcolometrico volumico totale minimo di 12,5 % vol) e la scelta di una breve affinamento (12 mesi) in botti grandi di rovere e/o in piccoli caratelli (barriques) con un successivo lungo affinamento in bottiglia (per almeno 36 mesi che può arrivare fino a dieci anni) contribuiscono a rendere questo vino uno degli emblemi dell’enologia umbra. Il Vino si presenta con una veste sontuosa ed allo stesso tempo severa, dal colore rosso rubino cupo ma con una guizzante luminosità. Al naso sprigiona una notevole potenza e finezza, con profumi intensi e persistenti, che ricordano spezie (chiodi di garofano, pepe nero), di lieve tostatura, funghi, caffè, cioccolato e sul finale cipria e grafite. Al palato una struttura tannica importante, giustamente astringente, aristocratica, poi, caldo, sapido un vino dal perfetto equilibrio gustativo, che sembra iniziare ora il suo grande percorso verso una evoluzione rigorosa e lenta, senza compromessi. Le annate considerate di eccelsa qualità sono: 1980, 1985, 1987, 1988, 1990, 2000. É un vino da tenere lungamente in cantina (10-15 anni) che si abbina perfettamente con arrosti di carni rosse, cacciagione e selvaggina, agnello al forno, piccionella in salmì e formaggi stagionati, ma con il "Fagiano al Tartufo nero di Norcia" diventa un abbinamento sublime.