L’Umbria è ricchissima di acque minerali e termali, alcune ancora in uso, altre in disuso, altre ancora in fase di recupero. Tra quest’ultime sono da segnalare le Terme di Triponzo, nel comune di Cerreto. Parlare di Triponzo come delle acque termali dell’Umbria non ci esime dal non ricordare chi nell’Umbria si è speso molto per la conoscenza e diffusione delle qualità terapeutiche delle acque. É stato Gentile da Foligno, sommo medico dell’epoca che oltre sei secoli fa stilava i primi due libri italiani sulle acque termali “De Balneis” e “De utilitate acque balneis”. Con questi due libri Gentile scrive.”Intendo modernos docere medicos ex equo sunt exposita et hec de balneis” (Intendo insegnare ai moderni medici la materia delle terme da ciò che è esposto in questi opuscoli). Egli insegna in modo conciso ma puntuale le indicazioni di idroterapia non prive di suggestivo moderno indirizzo scientifico. Non sappiamo se Gentile abbia avuto conoscenza delle terme di Triponzo, già in uso ai tempi dei Romani, ma è certo che i suoi scritti abbiano contribuito a diffondere l’uso terapeutico delle stesse sorgenti. Le quali hanno avuto un rilancio nei secoli XIX e XX. Rilancio non solo terapeutico ma anche ludico. Infatti alle terme si andava non solo “per passare le acque”, ma anche per rilassarsi, per ritemprarsi, per la “Remise en Forme”. Gradualmente si passa da un termalismo d’elite economica e culturale al termalismo di massa per le classi medie. L’evoluzione sociale si coniuga con il progressivo avanzamento scientifico che fa dell’ambiente termale un luogo ove si recupera o si conserva la salute all’insegna del progresso tecnologico e terapeutico e del benessere psicofisico. È quanto si realizzerà con la riapertura delle terme di Triponzo. Sull’efficacia terapeutica non ci sono problemi considerando che le acque sono di natura sulfurea che scorgano con una capacità di 22 litri al secondo con una temperatura di 29 gradi centigradi. Indicate per molte malattie cutanee e delle vie respiratorie e affezioni dell’intestino, come maestralmente descritto da un altro medico folignate, cattedratico all’Università di Roma, Mariano Messini. Abbiamo detto che termalismo non è solo terapia ma anche recupero della forma fisica e benessere. È quanto possono offrire le terme di Triponzo che con la loro area di circa 5 ettari, con la presenza di zone boschive, percorsi campestri e impianti sportivi rappresentano un luogo ideale per breve o lunga permanenza. In sostanza la stazione termale diventa un presidio medico a tutti gli effetti e, forse ad alta efficacia, proprio per la convergenza di quei metodi essenziali nel favorire il ristabilirsi dell’omeostasi fisica e psichica dell’uomo sofferente e stressato. Nella stazione termale si recuperano incentivi e motivazioni che sinergizzano con le terapie, contribuendo a determinare la precoce risoluzione di patologie e la loro corretta gestione anche a livello psichico. Le acque termali, come quelle di Triponzo, sicuramente riportano la medicina alle sue origini dove il paziente era, prima di tutto, un uomo.