In un dolce alternarsi di colline nel comune di Gualdo Cattaneo sorge Marcellano. Dire borgo medievale è dire poco, meglio sarebbe appellarlo sentiero della storia nel quale da secoli si inerpicano, si incrociano o si scontrano personaggi che hanno fatto di questo luogo un “unicum” tra i 12 castelli gualdesi. Il nome deriverebbe dalla Gens Marcella, ad esponenti della quale sarebbe stato concesso il territorio sul quale Marcellano venne fondato come ricompensa per i servizi prestati a favore dello Stato romano. Tuttavia, il “castrum Marcellani” è documentato solo a partire dal XIII secolo, come popoloso centro abitato del contado di Todi, cui è sempre appartenuto, salvo rare e brevissime parentesi. Nei secoli XVI-XVIII la chiesa parrocchiale, di origini medievali, si ingrandisce, arricchendosi anche, grazie soprattutto al vescovo Ancajani e alla nobile famiglia dei Cori, di interessanti opere d’arte. Con l’unità d’Italia è inglobata nel comune di Gualdo Cattaneo. Fiorenti sono l’agricoltura e la viticoltura: per questo costituisce una tappa della Strada del Sagrantino, un percorso vinicolo-turistico che si snoda da Montefalco a Bevagna, da Gualdo Cattaneo a Giano dell’Umbria e Castelritaldi. Ma Marcellano è famoso in Umbria e in Italia grazie al suo “Presepe Vivente” giunto quest’anno alla XXX edizione. Di presepi ce ne sono molti, ma quello di Marcellano, definito la “Betlemme dell’Umbria”, è veramente speciale. Suscita sentimenti di storia passata, profumi di vita vissuta nelle operosa semplicità di tanti mestieri, articolati in scene tradizionali che rievocano l’attesa della nascita di Gesù. Ma non è solo questo. Come osserva Padre Vittorio Viola nella piccola “guida” messa in mano ai visitatori, a Marcellano “si entra dentro quell’esperienza quasi senza accorgersene, mentre si fatica tra la folla per le piccole vie, dal fabbro al forno, dal vasaio al frantoio, quando improvvisamente tutta questa vivacità festosa si ferma per ascoltare e per vedere”. A Marcellano, infatti, ascoltare la Parola significa vederla con occhi nuovi, con lo stupore delle cose semplici che hanno il sapore dell’eternità. Succede, allora, che a Marcellano il presepe vuole essere non tanto una rappresentazione del Natale, quanto piuttosto una ri-presentazione, un “voler vedere con gli occhi del tempo”. Per questo tale presepe, che connota il borgo come “luogo dell’emozioni”, è unico. Inoltre il 15 Dicembre 2013 per il XXX anno di attività, l’Associazione del Presepe Vivente di Marcellano insieme al Prof. Emore Paoli ed al Consigliere Regionale dell’Unpli dell’Umbria Augusto Rinalducci hanno promosso una tavola rotonda dal titolo: “Il presepio, un bene culturale”. Anche con il fine di promuovere la candidatura del presepe di Marcellano a patrimonio mondiale UNESCO nei beni immateriali.