Situata a metà collina, appena fuori la Porta del Lago, a Trevi, sorge la cinquecentesca Villa Fabri. Fatta costruire da Gerolamo Fabri alla fine del Cinquecento e inaugurata nel 1603, passata poi a varie famiglie, nel 1891 fu acquistata dal Collegio Boemo. Successivamente, negli anni trenta, passò al Collegio Etiopico appartenuta a quest’ultimo fino agli anni Ottanta. Dell’organizzazione degli spazi esterni si sa per certo che fosse ricco di fontane alimentate dal lago fuori porta e dalle cisterne presenti nel parco stesso e che vi fossero orti, frutteti, vigneti ed oliveti. L’attuale sistemazione è frutto del restauro effettuato dal Comune di Trevi, ultimo acquirente della proprietà, ed è costituito da semplici “parterre” erbosi delimitati da basse siepi di bosso e vialetti ghiaiosi. Sono tre i terrazzamenti erbosi a parterre su cui è organizzato il giardino della villa. Li incornicia a sud-est una vasta area coltivata ad olivi (detta, appunto, “la chiusa”) da cui viene prodotto olio extravergine. Negli orti compresi tra la frazione di Borgo ed il fiume Clitunno nel Comune di Trevi, viene inoltre coltivato il Sedano Nero, oggi presidio Slow Food. Proprio da questo versante si può ammirare la facciata più suggestiva e imponente del complesso con, in particolare, la doppia scalinata in pietra tra il secondo e il terzo livello di grande valore estetico per via del ninfeo a tre nicchioni. Dal terrazzamento più alto si accede a quello intermedio con una scala laterale all’edificio e da qui si scende appunto a quello più a valle attraverso la pregiata doppia scalinata in pietra. Sotto quest’ultima è situato il ninfeo a tre nicchioni; quello centrale è più alto e impreziosito da due telamoni lapidei le cui teste barbute sorreggono l’architrave del pianerottolo della scalinata. Le essenze arboree maggiormente presenti nel parco sono tigli disposti in ordine sparso, cipressi a filari e lecci. Fu Gerolamo Fabri ad ordinare la costruzione della scalinata alla fine del Cinquecento “per sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del paese”. Nel 2000, con l’acquisto da parte del Comune di Trevi, la storia della villa cambia. É anche in seguito alla recente “affiliazione” alla Rete Europea dei Giardini (European Gardens Heritage Network – Eghn) che la villa diviene sede della Rete regionale Ville, Parchi e Giardini e dell’Osservatorio per la biodiversità e il paesaggio rurale. Oggi il giardino è luogo di numerose manifestazioni culturali. L’Eghn è una organizzazione no-profit fondata nel 2003 nell'UE-Programm INTERREG IIIB NWE intesoa a promuovere la cooperazione transnazionale nello sviluppo regionale e del patrimonio culturale. Costituito da esperti del “verde”, dei servizi pubblici, da fondazioni e agenzie turistiche con lo scopo di preservare, sviluppare e promuovere giardini di interesse storico in Europa nord-occidentale. Dunque un importante riconoscimento per la nostra Regione in questo ambito. Curato l’esterno, non da meno l’interno della villa che custodisce sin dall’atrio più di una sala dipinta, luoghi suggestivi e ricchi di figure allegoriche.