Miami - In occasione dell’opening del nuovo Flagship store Kartell a Miami dello scorso 30 novembre, Roberto Palomba ha partecipato a uno special talk con Dan Rubinstein – design editor internazionale, voce del podcast The Grand Tourist e advisor - sui temi della libertà creativa, del significato del progettare outdoor, della capacità di progettare prodotti senza tempo insieme a un brand come Kartell che, con la nuova collezione, apre una nuova fase dell’evoluzione del marchio. Il nuovo store Kartell, di oltre 500mq che si affaccia sulle strade del suggestivo quartiere di Coral Gables, è una promenade in cui si susseguono layout e suggestioni espositive con un focus specifico sulle proposte outdoor, fra cui spicca la collezione HIRAY di Ludovica+Roberto Palomba. HIRAY di Ludovica+Roberto Palomba è una collezione realizzata con la tecnica del filo saldato. Il risultato è un segno funzionalista ed essenziale e allo stesso tempo denso di emozione. I fili di metallo disegnano pezzi dalla struttura ben definita ma leggera: sedia, sedia con braccioli, tavolino bistrot, poltrona, divano e side table. Le cromie della collezione sono bianco, bordeaux, nero e verde. L’utilizzo del metallo nelle collezioni Kartell lavorato con tecniche industriali tipiche del DNA di Kartell, si inserisce nella ricerca avviata dal brand ormai da diversi anni sull’uso di materiali sostenibili, che possono essere riciclati se correttamente smaltiti. Il metallo si affianca così ad altri materiali come il legno, il policarbonato green e il bio nella realizzazione di prodotti progettati attraverso investimenti in innovazione tecnologica, soluzioni creative e nuovi materiali sempre più performanti e rispettosi dell’ambiente. È possibile definire l’approccio alla progettazione di Ludovica+Roberto Palomba come “olistico”. Ogni dettaglio è ideato e sviluppato nell’ottica di una visione complessiva così che al termine dell’intervento tutti gli elementi progettati, come le singole voci di un coro, entreranno in risonanza per generare una singola identità. La filosofia progettuale unisce architettura e uomo, spazio e sensazioni, materia concreta e subconscio.