"ANImATAMeNTE"

10.10.24 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Da giovedì 7 a domenica 17 novembre, Palazzo Velli a Roma accoglie la mostra "ANImATAMeNTE" di Caterina Giglio, a cura di Gianluca Marziani: un viaggio dei sensi tra le opere di una delle artiste più coerenti e talentuose del panorama romano, accompagnata dalle parole di uno dei curatori più conosciuti in Italia, per generare un'esplorazione profonda e catartica dell'interiorità, dove arte e vita si intrecciano in una fusione di emozioni, forme e narrazioni.

"ANImATAMeNTE" si presenta come un'avventura visiva nel segno ossessivo che diventa corpo, connessione, famiglia; un'immersione dal portato emotivo potente tra quasi 100 opere che raccontano, con sintesi ed energia metaforica, la storia di un'artista dalla biografia eterogenea e dalla rigorosa disciplina interiore.

Penna a china, acrilici, acquerelli, tela, carta velina, e ancora penna a vernice, matita, vinile e carta giapponese: la varietà di tecniche e materiali utilizzati riflette in pieno il tenore eclettico dell'artista romana, il cui frequenzimetro capta un vitalismo cosmico che ci trascina tra radici illustri, nel cuore visionario di Lewis Carroll, nei corpi nervosi di Kiki Smith, nei surrealismi psicomagici di Max Ernst.

Figure singole, talvolta in coppia o in gruppo, famiglie nucleari o estese, arcipelaghi parentali e sentimentali: sono molteplici le direzioni pittoriche dell'artista, organizzate lungo le sue ispirazioni umorali e le aspirazioni morali. Attraverso i suoi abbracci dipinti, l'artista riflette - invitando anche il pubblico - sul significato dei corpi come agenti del sentimento e dello scambio; al contempo, inserisce i suoi corpi dentro un habitat in cui emerge l'albero come simbolo di rinascita e vita, dentro una connessione tra umano, animale e vegetale.

Ogni opera di Caterina Giglio è una stella di un racconto vissuto, un frammento di un'esperienza umana che risuona e si collega a tutte le altre. I suoi lavori sono popolati da figure femminili potenti, che rappresentano simboli di sensualità, maternità, saggezza e accoglienza. È un mondo fluido e universale, fatto di forme corporali che si allungano verso il cielo come alberi, che fioriscono e si trasformano continuamente, all'interno di una danza matissiana che celebra i sensi in una metamorfosi dei viventi lungo il tempo del Pianeta.

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