"Passione Violoncello"

12.09.24 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Il Palazzetto Bru Zane a Venezia dedica eccezionalmente un intero festival a uno strumento musicale, che assume un ruolo di primo piano nella Francia del XIX secolo: il violoncello.

"Passione Violoncello", questo il titolo del festival si inaugura con un straordinario weekend, il 21 e 22 settembre, promettendo un viaggio coinvolgente nel repertorio violoncellistico. Sabato 21 settembre, il Quatuor Cambini-Paris e Marion Martineau trasporteranno il pubblico nel cuore della Francia del XIX secolo con l'esecuzione di quintetti con due violoncelli di compositori come Baudiot e Gouvy. Mentre domenica 22 settembre, un ensemble unico di violoncellisti mostrerà la bellezza e la versatilità dello strumento in opere di Erb, Offenbach e altri.

Il festival, dedicato all'esplorazione della ricca e variegata storia del violoncello durante l'epoca romantica, è in programma sino al 24 ottobre. Proporrà sette concerti e una conferenza, mettendo in luce l'evoluzione del violoncello da strumento di accompagnamento a solista affascinante.

Il quintetto con due violoncelli sarà protagonista del concerto d’inaugurazione del festival sabato 21 settembre alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia con il Quatuor Cambini-Paris e Marion Martineau. Se il pezzo di Schubert è molto conosciuto, spesso si dimentica che la Francia ha prodotto un ricco repertorio ancora tutto da scoprire, tra cui i quintetti con due violoncelli di Charles-Nicolas Baudiot e Théodore Gouvy. Questa formazione si ritroverà mercoledì 25 settembre con il Quatuor Dutilleux e Victor Julien-Laferrière, in occasione di un concerto che ci permetterà di ascoltare l’altro quintetto con due violoncelli di Gouvy, insieme a quello di Onslow.

Il secondo concerto del weekend d’inaugurazione, domenica 22 settembre, sarà invece incentrato sull’ensemble di violoncelli. Il corpus di partiture per questa formazione si è un po’ ampliato a cavallo del Novecento, uscendo dai confini della scuola. L’esplorazione di questo repertorio poco noto ci porterà in territori quasi sconosciuti, come le opere di Marie-Joseph Erb o di Hélène-Frédérique de Faye-Jozin, eseguite da maestri (Anne Gastinel, Xavier Phillips) insieme ai loro allievi (Lila Beauchard, Leonardo Capezzali). Sia l’ensemble di violoncelli che l’immagine commovente di trasmissione del sapere potranno essere ritrovati martedì 8 ottobre con Edgar Moreau, professore al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi dal 2023, e due suoi allievi: Gabriel Guigner e Jean-Baptiste de Maria.

Faranno parte del festival anche le opere per violoncello solo e pianoforte, che risultano altrettanto liriche e di pregio. In particolare, il concerto di giovedì 3 ottobre, interpretato da Yan Levionnois e Guillaume Bellom, testimonierà l’emancipazione dello strumento, che nel secolo romantico trova il posto che gli spetta come solista. Martedì 15 ottobre, Aurélien Pascal e Josquin Otal suoneranno rarità composte per i loro omologhi nati nell’Ottocento: Raymond Marthe, Fernand Pollain e Pablo Casals. Chiuderà il festival un concerto giovedì 24 ottobre con due artisti italiani di talento, Miriam Prandi e Gabriele Carcano, con un programma variegato tra opere di Claude Debussy e Nadia Boulanger, nonché la sonata di César Franck che, si dice, ispirò a Proust la famosa “Sonata di Vinteuil” della Recherche du temps perdu.

Per approfondire il tema del festival, da non perdere una conferenza giovedì 10 ottobre in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, in cui Neda Furlan parlerà dei legami tra i palazzi di Venezia e l’eredità musicale cameristica in una città dal ricchissimo patrimonio artistico e culturale.

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