“Queen Unseen | Peter Hince”

30.01.24 , Eventi , Elisa Giglio

 

“Queen Unseen | Peter Hince”

Fans e appassionati sono già in fermento per l’arrivo a Milano, presso la Fondazione Luciana Matalon in Foro Buonaparte 67, della tappa lombarda del tour europeo della mostra – evento “Queen Unseen | Peter Hince”, in programma dall’8 febbraio al 21 aprile, un vero e proprio viaggio esperienziale nel mondo della celeberrima band da vivere attraverso le immagini inedite fermate nel tempo da chi i Queen li ha conosciuti davvero bene, vivendoci in simbiosi per oltre dieci anni. Dopo lo straordinario successo riscosso a Torino, Rimini e Roma, arriva anche a Milano la mostra-evento del gruppo inglese che ha segnato la storia della musica rock e che intrattiene con la città un rapporto speciale, essendosi esibito in Italia in concerto soltanto al Palasport di San Siro accanto allo stadio nel 1984 (nello stesso anno erano stati ospiti anche al Festival di Sanremo).

“Queen Unseen | Peter Hince” si compone di oltre 100 fotografie del road manager e assistente personale di Freddie Mercury, Peter Hince appunto, mai esposte in precedenza in nessun Paese europeo, e di cui alcune in assoluta anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti rigorosamente originali: tra di essi figurano l’asta del microfono utilizzata da Freddie Mercury nel suo ultimo concerto, una chitarra autografata di Brian May, i costumi usati per il videoclip di Radio Gaga, un piatto autografato e le bacchette della batteria di Roger Taylor, materiale proveniente in parte dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen. Completa la mostra la proiezione di video rari e di spezzoni dei più famosi concerti della band. A 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo “Queen”, l’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile, per i fan di scoprire aspetti e dettagli inediti del gruppo e del suo carismatico front-man e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale.

Grazie alla fortuna di aver lavorato per una delle più famose fabbriche di hit musicali degli anni Settanta e Ottanta, Ratty – come era soprannominato Peter Hince – ha potuto avere accesso, sia professionale che privato, ai momenti salienti che hanno contraddistinto la band di “Bohemian Rhapsody” che è riuscito a fermare nel tempo e rendere eterni con i suoi memorabili scatti. Il sodalizio tra Hince e i Queen inizia nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare “A Night at the Opera”. Peter era la persona responsabile di strumenti e soundcheck che doveva vigilare affinché la performance della banda sul palco filasse come da copione; presto si guadagnò la fiducia di Freddie, Brian, John e Roger. Di quei primi anni purtroppo non esistono fotografie che invece Peter inizia a scattare a partire dal 1977, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del proprio successo mondiale, fino al 1986. In virtù dello stretto rapporto personale particolare esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra dedicherà una particolare attenzione al cantante della band. Tra gli scatti di Hince spiccano certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali più trasmessi nel mondo o su quello fotografico, in cui Hince ha immortalato Freddie abbigliato come una vera regina. Freddie, immigrato nell’Inghilterra degli anni ’70, è stato una delle figure chiave non solo della rivoluzione musicale della seconda metà del XX secolo, ma anche di quelle sociale e culturale, che lo hanno reso uno dei principali ed indiscussi protagonisti di quegli anni gloriosi. E se le fotografie di Hince ci offrono uno spaccato unico ed un accesso privilegiato alla band e al suo front-man, la carriera dei Queen nella mostra è documentata nel dettaglio da un ricco allestimento che include anche materiale video e oggetti fisici. La mostra, quindi, non rappresenta soltanto un inedito viaggio fotografico attraverso i momenti più importanti della band, ma un vero e proprio percorso esperienziale.

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